«Dove abbondò il peccato, ivi sovrabbondò la grazia» (Rom. 5, 20)
MEDITAZIONE
Con la caduta di Adamo il peccato ha infranto il piano divino per la santificazione dell’uomo. I nostri progenitori, creati ad immagine e somiglianza di Dio, posti in uno stato di grazia e di giustizia, elevati alla dignità di figli di Dio, sono precipitati in un abisso di miseria, trascinando con sè tutto il genere umano.
Per secoli e secoli l’uomo geme nel suo peccato: non può più chiamare Dio col dolce titolo di Padre non osa neppure pronunciare il suo nome e guarda all’Altissimo con un senso di terrore : Egli è il Dio forte e terribile, il Dio giusto e vendicatore.
Il peccato ha scavato un abisso insormontabile fra l’uomo e Dio, e l’uomo geme al di là dell’abisso, assolutamente incapace di risollevarsi. Per far ciò che l’uomo non può fare, per distruggere il peccato e restituire la grazia al genere umano, viene promesso un Salvatore.
Il misericordiosissimo Iddio «ha talmente amato il mondo da dare il suo Figliolo unigenito» (Gv. 3, 16) per la sua salvezza.
Il Verbo, splendore del Padre e figura della sua sostanza, si farà carne per distruggere il peccato, per restituirci la grazia, perchè «possiamo ancora chiamarci ad essere in realtà figli di Dio» (cfr. IGv . 3, 1 ).
Dio ci vuole tutti salvi a tal fine ci ha dato il Figlio suo e con lui e per lui tutti i mezzi necessari alla nostra salvezza; quindi se un’anima non si salverà, sarà unicamente per colpa sua.
Padre Gabriele