lo Spirito di Gesù

PRESENZA DI DIO
Concedimi, o Gesù, di contemplare la tua Anima, tempio preferito dello Spirito Santo, e fa’ che a tua somiglianza possa anch’io essere un tempio degno di Lui.

MEDITAZIONE

I

Benché la grazia sia ugualmente creata dalle tre Persone della SS.ma Trinità, senza alcuna differenza o distinzione, tuttavia la sua diffusione nelle anime viene particolarmente attribuita alla terza Persona, ossia allo Spirito Santo, al quale si riferisce, per appropriazione, tutto quanto riguarda l’opera della santificazione.

In questo senso anche quell’immenso dono di grazia che inonda l’Anima di Gesù è da attribuirsi all’opera dello Spirito Santo. L’Anima di Gesù è adorna di ogni dono soprannaturale, proprio perché «lo Spirito Santo abita in Cristo con tale pienezza di grazia da non potersene concepire una maggiore» (Myst. Corp.).

La pienezza della grazia, dono creato, corrisponde alla pienezza dello Spirito Santo, dono increato. Gesù che, unico fra tutti, «ha ricevuto questo Spirito senza misura» (ivi), da lui ha avuto quell’immenso capitale di grazia che gli permette di meritare la grazia per tutti noi.

L’Anima di Gesù è così bella, così santa, così intimamente congiunta alla Divinità, che lo Spirito Santo «pone le sue delizie nell’abitare in essa come nel suo tempio preferito» (ivi). E vi abita con tal pienezza e dominio che ispira, dirige, guida tutte le azioni di Gesù, e perciò lo Spirito Santo «vien chiamato in, modo proprio Spirito di Cristo, ossia Spirito del Figlio» (ivi).

Più volte nel Vangelo è detto che Gesù operava «condotto dallo Spirito» (Lc. 4,1). Ciò avveniva non solo in qualche circostanza, ma sempre: la santissima Anima di Cristo non era mossa da altro impulso, da altro spirito che non fosse lo Spirito Santo.

2

Gesù, con la sua Passione e morte, non ci ha meritato solo la grazia, ma anche l’Autore della grazia, lo Spirito Santo che già aveva promesso agli Apostoli e che poi, salito al cielo, ha mandato ad essi nel giorno della Pentecoste.

Anche ora noi riceviamo lo Spirito Santo in dipendenza da Gesù: è sempre lui che dal Cielo, insieme col Padre, ce lo manda, cosicché questo divino Spirito ci «viene distribuito dalla pienezza dello stesso Cristo secondo la misura del dono di Cristo» (Myst. Corp.).
Noi riceviamo lo Spirito Santo solo in quanto siamo uniti a Cristo, e a sua volta lo Spirito Santo ci unisce a Cristo.

Infatti, come dice S. Paolo, «Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Se invece Cristo è in noi … lo spirito vive per effetto della giustificazione» (Rom. 8, 9-10).

Vivere in Cristo è vivere nello Spirito Santo; essere membro del suo Corpo mistico è essere tempio dello Spirito Santo; e quella grazia che Cristo ci ha meritato e che dispensa alle anime nostre è, nello stesso tempo, diffusa in noi dallo Spirito Santo; ogni aumento della grazia in noi deriva insieme e dall’azione creatrice dello Spirito Santo e dall’azione mediatrice di Cristo. «Cristo è in noi per il suo Spirito che ci comunica e per mezzo del quale Egli talmente agisce in noi, da doversi dire che qualsiasi cosa divina si operi dallo Spirito Santo in noi, viene operata anche da Cristo» (Myst. Corp.).

 

COLLOQUIO

O Gesù, sei così ricco, così divino e onnipotente che i tuoi doni non si limitano a cose create, per quanto sublimi possano essere, ma culminano nel Dono increato, nel dono dello Spirito Santo.

O Gesù, che lo Spirito d’amore, l’Amore sostanziale procedente dal Padre e dal Figlio, sia lo Spirito tuo ben lo comprendo, così conviene alla tua dignità di Uomo-Dio.

Ma che questo divino Spirito Tu abbia voluto donarlo a me, poverissima creatura, è un mistero talmente sublime di fronte a cui mi perdo. Quel che riesco a capire è che anche questo dono lo devo a te, mio dolcissimo Redentore!

E che farò, o Gesù, per ricompensare il tuo Dono infinito? Oh, potessi almeno fare in modo che il tuo Spirito, lo Spirito Santo, trovi nella povera anima mia un tempio non troppo indegno di lui!

Il tuo Spirito è in me, sì, perché Tu me l’hai dato, ma non può invadermi appieno, non può condurmi rapidamente alla santità, non può slanciarmi in Dio, perché spesso invece di docilità trova in me resistenza.

O mio Gesù, non permettere che io resista al tuo Spirito, non permettere che io lo contristi con la mia cecità e durezza!

«O potenza del Padre Eterno, aiutami;
sapienza del Figliolo, illumina l’occhio dell’ intelletto mio;
clemenza del dolce dello Spirito Santo, infiammami e unisci il cuore mio in te …

Confesso, dolce, eterna bontà di Dio, che la clemenza dello Spirito Santo e l’affocata tua carità vuole unire ed infiammare il cuore mio in te, ed i cuori di tutte le creature ragionevoli … Tu ardi col fuoco del tuo spirito, e consumi e dibarbichi dal fondamento ogni amore e affetto della carne dai cuori delle piante novelle, le quali ti sei degnato inserire nel Corpo mistico della santa Chiesa …
Degnati, o Dio, di trasferirci dagli affetti mondani nel giardino dell’affetto tuo, e dà a noi nuovo cuore con vera notizia della tua volontà, acciocché, fatti dispregiatori del mondo, di noi medesimi, e dell’amor proprio, ed empiti di vero fervore del tuo amore … seguitiamo solamente te per te, con purità mondissima, e fervida carità! …

«O Spirito Santo, vieni nel mio cuore,
per la tua potenza trailo a te, Dio vero;
concedimi carità con timore …
riscaldami cd infiammami col tuo dolcissimo amore»

(S. Caterina da Siena).