GESÙ vera vite
«Rimanete in me».
Non si può rimanere se non dove già si è. Gesù ci dice di «rimanere» in Lui, proprio perché il nostro innesto in Lui è un fatto già compiuto, meritato per tutti gli uomini dalla sua morte di croce, e operato individualmente per ognuno di noi nel momento del battesimo.
Cristo a prezzo del suo Sangue ci ha innestati a sé, noi dunque «siamo» in Lui, ma tocca a noi «rimanervi» nel modo più pieno e vitale. Se per essere innestati in Cristo è sufficiente il battesimo e se basta un solo grado di grazia per rimanere in Lui quali tralci viventi, non dobbiamo accontentarci di questo .
Dobbiamo essere coscienti dell’immenso dono ricevuto e cercare che il nostro innesto in Cristo diventi sempre più profondo; dobbiamo «vivere» di questa unione con Cristo, “farne il centro, il sole della nostra vita interiore.
Non a caso Gesù, dicendo: «Rimanete in me», ha voluto così indicarci che la nostra vita in Lui richiede la nostra collaborazione personale. Dobbiamo applicare tutte le nostre forze, la nostra mente, la nostra volontà, il nostro cuore a voler vivere in Lui e di Lui. Quanto più noi ci applicheremo a rimanere in Cristo, tanto più affonderemo in Lui il nostro piccolo tralcio ed Egli ci comunicherà sempre più abbondante la linfa della grazia.
«Rimanete in me ed io in voi».
A misura che noi, per mezzo della fede, della carità e delle opere buone, ci terremo strettamente uniti a Cristo, Egli si terrà in noi, comunicandoci di continuo nuova vita di grazia. Saremo così non solo tralci viventi, ma ricchi di frutti, frutti di santità destinati a rallegrare il cuore di Dio perché Gesù ha detto: «Il Padre mio sarà glorificato se produrrete frutti copiosi» (Gv. 15, 8).
Dalle «Lettere» di santa Margherita Maria Alacoque, vergine
Mi sembra che il grande desiderio di Nostro Signore che il suo Sacro Cuore venga onorato in modo particolare abbia lo scopo di rinnovare nelle anime gli effetti della sua redenzione.
Infatti il suo Sacro Cuore è una fonte inesauribile che cerca solo di riempire i cuori umili, vuoti, distaccati da ogni cosa e sempre pronti a sacrificarsi per rendergli piacere.
Non avrete quindi che da unirvi in tutte le vostre azioni al Sacro Cuore di Nostro Signore, all’inizio per disporvi, al termine per ripagare.
Per esempio, vi sentite incapaci di pregare? Accontentatevi di offrire la preghiera che il divin Salvatore fa per noi nel sacramento dell’altare. Offrite i suoi slanci per riparare tutte le vostre imperfezioni. Ripetete dunque ogni vostra azione:
Mio Dio, io faccio o soffro questa cosa nel Sacro Cuore del vostro divin Figlio, e secondo le sue sante intenzioni che vi offro per riparare tutto ciò che di impuro e di imperfetto c’è nel mio operare.
E così nelle diverse situazioni della vita. Quando vi toccherà qualche pena, afflizione o mortificazione, dite a voi stessi:
Accetta ciò che il Sacro Cuore di Gesù ti manda per unirti a Lui.
Soprattutto cercate di conservare la pace del cuore, che supera qualsiasi tesoro!